giovedì 5 agosto 2010

Traduzione a tempo perso

Il problema dell'essere stranieri  è che su dieci persone connazionali che conosci, due sanno dire qualcosa di più complesso di  "buongiorno, buonasera e arrivederci" o "ottimo affare, occasione". Gli altri no.
Mi sembra di fare la traduttrice, a tempo perso però. Devo chiamare la Telecom per allacciare il telefono e la connessione internet o chiedere perché l'ultima bolletta è di 500 euro, l'Enel per allacciare l'elettricità al nuovo negozio che tizio si è comprato - che poi, il codice cliente è sbagliato, il precedente fornitore non era l'enel, vogliono il mio codice fiscale e siccome non ce l'ho con me devo fare finta di passare il telefono e fare la voce da uomo, mancano dei dati, insomma, mica una roba semplice -, accompagnare dal medico la nonna di chissà chi, trattare con un tizio tamponato dalla macchina su cui stavo come passeggera, accompagnare la gente a comprarsi una carta sim(?!), portare i cani a sverminare(doppio ?!), parlare con gli insegnanti, accusare di razzismo la preside che propone a tuo figlio di fare francese invece che tedesco, .....

Se avessi una tariffa a ore o a chiamata avrei sicuramente i soldi per prendermi un gelato a due gusti invece di quello a un gusto solo.
Ma sono amici o familiari, è giusto aiutarli, non sono obbligata...AH! Ma dopo dieci anni o anche più, vuoi impararla qualche parolina?

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